Alessandro Lacerenza - #ilCapitano
- Il calcio a Foggia

- 21 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Questo articolo segue il format "Il capitano", in cui verranno intervistati i capitani di alcune delle squadre più rilevanti in capitanata per parlare della loro carriera e del loro rapporto con il club e tifosi.
Ho avuto il piacere di intervistare Alessandro Lacerenza, capitano e pilastro difensivo del ASD Team Orta Nova, militante nel campionato di Eccellenza pugliese.

Alessandro, 27 anni a maggio, inizia la sua carriera nelle giovanili del Foggia calcio, dove dopo varie convocazioni nel periodo di Zemanlandia passa definitivamente in prima squadra nella stagione 2011/12, sotto la guida di Mister Stringara, anche se con il rammarico di non essere arrivato un po' prima:

"A gennaio mi hanno passato definitivamente il prima squadra...una decina di panchine, ma non ho avuto la fortuna di esordire. Se ci fosse stato ancora Zeman, avrei giocato almeno 5 partite"
Negli anni in cui è chiamato al salto di qualità, entra purtroppo in gioco un altro fattore, la sfortuna. Al momento della conferma nel professionismo, il Foggia fallisce. Come se non bastasse, dopo essere partito in ritiro con il Francavilla nella stessa estate, allora in serie D, un brutto infortunio mette in rischio tutta la sua carriera:

"Dopo un anno di cure riesco a tornare in campo e mi rimetto in gioco nel Lucera, da lì lavorando sodo ho sempre giocato 30 partite l'anno. Quest anno mi sono tolto una bella soddisfazione indossando la fascia di capitano in campionato competitivo come quello dell eccellenza pugliese. Tutto questo mi ha fatto capire che oltre al talento al lavoro e alle persone giuste...ci vuole tenta tanta fortuna!"
Nonostante tutto, Alessandro è tornato in campo, e dopo varie stagioni tra le file del Real Siti, da quest'anno è diventato capitano della squadra della sua città, l'A.S.D. Team Orta Nova. Una soddisfazione non banale per chi, come lui, ha rischiato di non mettere più piede in campo dopo l'infortunio. Un piccolo traguardo per chi, come lui, ha sempre lottato per raggiungere i propri obiettivi, senza la "spinta" di nessuno.
Ringrazio molto Alessandro per essersi dimostrato sempre disponibile e gli auguro il meglio per il futuro.
Le risposte integrali e la TOP 11:
Chi è stata per te la persona più importante durante il tuo percorso calcistico (familiare, allenatore, amico etc...)? In che modo ti ha aiutato e quanto è stata importante per la tua crescita?
"Il mister Maurizio Codispoti ai tempi della berretti a foggia, stagione 2010/2011... quando l'allenatore era Zeman"
Qual è stato, secondo te, il punto più alto della tua carriera?
"Il punto più alto della mia carriera è stato l'ultimo anno a foggia con mister Stringara. A gennaio mi hanno passato definitivamente il prima squadra, una decina di panchine...ma non ho avuto la fortuna di esordire. Se ci fosse stato ancora Zeman avrei giocato almeno 5 partite"
In questo momento molto delicato, come passi le tue giornate? Si sente la mancanza dal calcio giocato, dalle emozioni che solo questo magnifico sport riesce a regalare?
"La maggior parte del tempo mi alleno, sono molto legato al lavoro fisico. Sono un lavoratore, do tutto sia in allenamento che in gara"
Puoi parlarmi più dettagliatamente del tuo percorso calcistico e della possibilità che hai avuto di rimanere tra i professionisti?
"Dopo essere convocato un paio di volte in prima squadra l'anno di Zemanlandia, parliamo di una squadra di cui faceva parte un certo Insigne, l'anno successivo (2011-2012) a gennaio mi passarono definitivamente i prima squadra. Venni convocato una decina di volte, ma sempre in panchina. Il salto di qualità lo dovevo fare in estate, dove mi avevano promesso un contratto tra i professionisti...ma il destino ha voluto che quell'anno il foggia fallisce e non si conclude più nulla. A metà luglio parto in ritiro col Francavilla in Sinni (squadra che militava nel girone H della serie D). Ma il destino per la seconda volta mi rende tutto più difficile... un infortunio grave all'adduttore con distacco del muscolo dal pube di ben 4 cm ha messo a rischio la mia possibilità di tornare a giocare. Dopo un anno di cure riesco a tornare in campo e mi rimetto in gioco nel Lucera di Pietro Maiellaro... da lì lavorando sodo ho sempre giocato 30 partite l'anno. Quest'anno mi sono tolto una bella soddisfazione indossando la fascia di capitano in un campionato competitivo come quello dell eccellenza pugliese. Tutto questo mi ha fatto capire che oltre al talento al lavoro e alle persone giuste...ci vuole tenta tanta fortuna..."
Se dovessi scegliere i compagni da chiamare per un torneo, quale sarebbe la tua top 11 (compreso te stesso) di ex o attuali compagni?
"Ecco la mia TOP 11"






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